Incontri Speciali – eccoci arrivati!

Mezz’ora dopo l’incontro al campo iniziamo il nostro trekking.

A piedi attraversiamo il territorio sottostante il Parco: per un’altra buona mezzora seguiamo i piccoli sentieri tracciati tra un campo coltivato e l’altro: il terreno da questa parti è molto fertile per cui la popolazione locale ha iniziato a dividersi la terra per coltivare in particolar modo patate e manioca. Ad un certo punto davanti a noi un muretto di sassi di almeno 1 metro di altezza: tutto il gruppo si ferma dietro di me. Non eravamo solo noi turisti. A capo della spedizione c’era il famoso ranger appena conosciuto; oltre a lui dello staff c’erano anche due guardie armate: la prima al capo della fila e la seconda in chiusura del gruppo. Perché le guardie armate? Semplicemente una questione di sicurezza. Siamo in spazi aperti, selvaggi, con animali in situazioni non controllate al cento per cento. Nella foresta non ci sono solo i gorilla bensì anche elefanti ed altri animali di piccola taglia.

“Dobbiamo scavalcare il muretto” esclama in inglese il ranger.

Ok, inteso: il muretto di sassi abbastanza alto, è stato costruito per evitare che gli animali della foresta si spingessero oltre il loro territorio e mangiassero i prodotti coltivati nei campi (sicuramente era successo talmente tante volte da dover prendere dei provvedimenti).

Dopo aver scavalcato, chi più agilmente chi meno (a seconda dell’età e del peso dei bagagli) riusciamo ad entrare. Mi accorgo che al nostro seguito ci sono ancora un paio di persone: sono i portatori. La figura del portatore, in questo caso, può essere importante. Sono degli aiutanti qualora si attraversassero zone un po’ più difficili dove si ha bisogno di una mano, o semplicemente come aiuto per tenerti lo zaino se questo pesa o se hai qualche problema data l’età.

Passiamo una quarantina di minuti a seguire il ranger tra liane, piante pungenti… afa!

L’umidità è forte ma, malgrado ciò, noi siamo perfettamente istruiti sull’abbigliamento e… non ci possiamo nemmeno spogliare! Purtroppo malgrado il caldo, è necessario entrare in foresta con maglie a maniche lunghe poiché dagli alberi potrebbero cadere i bruchi urticanti! Le maglie devono essere inoltre possibilmente di cotone per evitare di sudare all’ennesima potenza. E’ inoltre consigliato di indossare guanti da giardino poiché, inciampando o appoggiandosi da qualche parte, ci si poteva pungere con piante simili all’ortica. (vi dirò la verità, quelli non li ho messi e mi è andata bene!).

Proseguiamo mentre la vegetazione si fa sempre più fitta. Il ranger ha una ricetrasmittente con la quale comunica con … qualcuno. Dopo questi fatidici 40 minuti, raggiungiamo una piccola radura: ad aspettarci un uomo, anche lui con la ricetrasmittente… ecco con chi era in contatto il ranger! L’uomo in questione è quello che in gergo viene chiamato “battitore”: persona incaricata di seguire gli spostamenti dei gorilla dentro al Parco.

Bene… siamo quasi arrivati al punto d’incontro. Ci viene ordinato di lasciare in questa radura lo zaino e tutti gli oggetti non necessari e di portare con noi solo la macchina fotografica ed eventualmente il cellulare.

Ci allontaniamo velocemente per immergerci nuovamente tra la fitta vegetazione. I nostri “averi” rimangono con il famoso cercatore di gorilla.

Un paio di minuti dopo la ripresa del trekking, il ranger ci fa cenno di fare silenzio: dietro ad un albero dalla piccola circonferenza, sento dei rumori: eccoli … davanti a noi! a meno di 5 metri !!

Lo spettacolo è emozionante: individuiamo un paio di adulti e, dopo pochi istanti riconosciamo il famoso silverback! Il silverback, per chi non lo sapesse, è il maschio dominante del gruppo e si riconosce dalla sua magnifica schiena grigia rispetto al resto del pelo scuro (per questo … schiena d’argento 🙂 ).

Silverback

Abbiamo a disposizione un’ora ma, con tutto quello che succede, sembra quasi finire subito! Sono tanti gli scatti che rubiamo: i grandi che si muovono, i piccoli che camminano sopra di noi tra le foglie degli alberi, tanti che mangiano, altri che dormono… uno spettacolo per gli occhi e per il cuore e mi rendo subito conto quanto siano animali intelligenti e similissimi all’uomo: stessi gesti, stesse espressioni nei loro volti…

A circa quindici minuti dalla fine dell’incontro, tra me ed un gorilla ci separano proprio pochi metri, come potete vedere qui sotto.

E’ assurdo! Mi ha fatto la mossa di Fonzie! ahahah “Heyyyy”.

Di fianco a me c’è una signora in ginocchio intenta a fotografare e con la quale, ogni tanto, ci scambiamo segni di sorpresa e stupore alla vista di alcuni comportamenti di questi cuccioloni!

Ok, spengo la camera, è quasi ora di andare. La signora di fianco a me si è alzata da terra e sento un suo scatto abbastanza importante.

“Che succede?” bisbiglio.

Eh niente, un gorilla era apparso alle nostre spalle senza nemmeno che ce ne fossimo accorte e le aveva dato una pacca sul sedere per farla spostare poichè ostruiva il passaggio… incredibile!

Con il fango fin sopra alla coscia, è ora di rientrare…

Sporca, stanca, sudata ma con un ricordo tra le mie mani grosso come … un gorilla!

Vi è piaciuto l’incontro? vi emozionano le foto? Una volta che finirà questo periodo difficile, vi consiglio di intraprendere un viaggio a contatto con i primati e vedrete che rimarrà tra i viaggi e gli incontri più belli della vostra vita! ❤

Daniela

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3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Anonimo ha detto:

    Fantastico!
    Il racconto mi ha emozionato molto e,l immaginazione mi ha fatto vivere il viaggio.
    Grazie

    Piace a 1 persona

  2. Ti ringrazio! Mi fa davvero piacere… Volevo trasmettere quello che ho provato io in quel momento 😊

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  3. Quando si potrà tornare a viaggiare come si deve, ti consiglio di fare questo tour perchè è stato uno dei più emozionanti della mia vita. A presto,
    Daniela

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