Diario di una viaggiatrice: L’inizio

L’approccio mancato con lo Chador

Sono arrivata a Shiraz indossando il velo, lo Chador, questo sconosciuto.

È d’obbligo in tutto il Paese per una donna indossare lo Chador.

Cerco di rispettare il più possibile le regole del Paese, come di prassi faccio, cercando di non fare uscire neanche un capello (o quasi) e di coprire al massimo il collo. Sono stanca dal viaggio ed un po’ mi da noia tenerlo perché mi sento appiccicosa.

Sono le 3 di notte, ora locale.

A parte chi lavora in aeroporto non incontriamo nessun’altro. Ci infiliamo nel pullman e ci dirigiamo velocemente all’hotel. Non ho modo di incontrare nessuna donna a quest’ora e quindi non riesco minimamente a cogliere nessuna tecnica per far sì che mi rimanga incollato addosso.

Arrivo allo Zandyeh Hotel, un boutique hotel molto confortevole con ampie stanze, pulite e personale gentile.

Non riesco molto a riflettere ma la voglia è tanta di capire che significato ha questo Chador. Prima di venire qui, non sapevo neanche quale fosse il suo nome.

Daniela

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